"Quando chiesero a Goethe quale fosse il suo colore preferito, lui rispose: «Mi piacciono gli arcobaleni». Ecco ciò che amo dell’architettura: se è buona, contiene tutti i colori dello spettro della vita; se è cattiva, i colori sbiadiscono fino a svanire. Dalle rovine di Bisanzio alle strade di New York, dal tetto appuntito di una pagoda cinese alla sommità della Torre Eiffel, ogni edificio racconta una storia o, meglio ancora, diverse storie."


Biografia


Daniel Libeskin è nato a Łódź in Polonia nel 1946 ed è riconosciuto come uno dei principali interpreti dell’architettura decostruttivista. 
Compie studi di varie discipline, tra le quali musica, pittura e matematica, in Israele e negli USA (dove si naturalizzò dal 1965), e si laurea in architettura alla Cooper Union di New York nel 1970.
La “Costante, distruttiva critica rivolta al linguaggio architettonico contemporaneo” lo colloca come personaggio di spicco nell’ambiente degli intellettuali degli anni Settanta. 
Grazie anche all'importanza dei suoi disegni, Libeskind si fa conoscere anche in Europa. Vive in molti paesi compresa l’Italia dove tocca varie mete tra cui Como e Venezia, fondando nella seconda metà degli anni ottanta il laboratorio didattico sperimentale Architecture intermundium. Nella città lagunare partecipa alla XVII Biennale (1985), con un progetto per la pianificazione e la razionalizzazione degli spazi domestici contemporanei riassunti nell’installazione “House without walls”: una casa senza muri, in cui l’ambiente per vivere il quotidiano è ottenuto dall’assemblaggio di linee e vuoti dall’andamento irregolare diventano tratto caratteristico della sua poetica. 
In seguito comincia la sua importante attività di progettista: viene inserito nella mostra Deconstructivist architecture al MoMA di New York (1988). Nel 1989 si aggiudica il concorso per il Museo Ebraico a Berlino: apre il suo studio nella capitale e l’opera diviene presto una delle icone dell’architettura contemporanea.
La rappresentazione della storia e delle tragedie legate alla guerra diviene una costante nella sua produzione: dal museo dedicato al pittore ebreo Felix Nussbaum ai musei ebraici di Copenhagen e San Francisco, fino al recente National Holocaust Monument di Ottawa. 
Il suo studio tedesco ottiene da oltre un decennio enorme successo e incarichi da parte di istituzioni e privati in tutto il mondo: tra le opere di spicco ricordiamo l’Imperial War Museum a Manchester; gli ampliamenti del Victoria & Albert Museum a Londra e del Royal Ontario Museum a Toronto; il Gran Canal Theatre a Dublino.
La sua esperienza professionale si estende da edifici per grandi istituzioni culturali e private (inclusi musei e sale da concerto) fino a centri congressi, università, residenze, hotel, centri commerciali e ville. Ha inoltre realizzato scenografie per opere liriche e mantiene attivo un dipartimento di ricerca di industrial design.





Liceo Artistico e Musicale Foiso Fois di Cagliari

Indirizzo Architettura e Ambiente - 5A

Giada Mocci

Sito didattico

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