Con Decostruttivismo (o Decostruzionismo) si indica la corrente architettonica impostasi alla fine degli anni Ottanta del 20° secolo. Si ricollega
alle sperimentazioni del costruttivismo russo nel rifiuto netto della purezza formale e della tradizione modernista: si disegnano allora edifici dalle geometrie instabili, scomponendo e
disarticolando le forme e gli spazi, compenetrando interno ed esterno degli ambienti, sfruttando tutte le potenzialità di torsione e piegamento di materiali edili tecnologicamente avanzati come
vetro, metallo e cemento armato.
La nascita di questo fenomeno è avvenuta con una mostra organizzata a New York nel 1988 da Philip Johnson, nella quale per la prima volta appare il
nome di questa nuova tendenza architettonica definita "Decostructivist Architecture". Alla mostra furono mostrati progetti di Frank O. Gehry, Daniel Libeskind, Rem Koolhaas, Peter
Eisenman, Zaha Hadid, Bernard Tschumi e del gruppo Coop Himmelb(l)au.